venerdì 6 agosto 2010

DESPERADO

Robert Rodriguez
1995
Azione, Burrito-Western

VOTO 6

« Volevi confessarti figliolo? »
« Beh, magari più tardi-padre, perchè andando dove vado, dovrò per forza tornare qui »

Prima “grande pellicola” del regista messicano fedele compagno di Quentin Tarantino. Si tratta del seguito del non fortunato “El Mariachi, suonatore di chitarra” e calca le sue orme per mostrarci un film nuovo, a tratti sperimentale (termine che va preso altamente con le pinze). Le atmosfere del film, infatti, sono una sorta di fusione tra film d’azione americani, pulp, e western creando questo “burrito” di elementi che rendono la scena interessante.
Si tratta, comunque, di un film d’azione, nient’altro. Il protagonista, misterioso chitarrista che trasporta nella custodia della sua chitarra classica un vero e proprio arsenale, è interpretatop da un non abbastanza enigmatico e affascinante Antonio Banderas che riesce però ad incalzare la parte in modo convincente e senza troppe pretese. Il suo obiettivo è quello di punire un certo “Bucho”, causa della morte della moglie e della profonda ferita nella sua mano che gli impedirà di suonare la sua chitarra. Piccolo (e forse prevedibile) colpo di scena finale, chiude la vicenda ma la scena finale lascia ancora spazio ad un prossimo capitolo.
L’intera pellicola è centrata sull’azione. Banderas è, infatti, una macchina da guerra, ridicolamente umanizzata, ma comunque irrealisticamente invincibile. Fa una breve comparsa anche il regista Quentin Tarantino che cita in modo esplicito una sua vecchia opera intitolata “Una vita al massimo”.
Alcune scene sfociano quasi nel assurdo mascherato dall’azione incostante, come la
“Custodia da chitarra/bazooka” usata dall’alleato del protagonista, la quale spara decine di missili senza aver bisogno di alcuna ricarica. L'azione è fine a se stessa, ma si tratta comunque di esagerazioni scenica, tipiche dello stile di Rodriguez (ricordiamo infatti il celebre “Sin City”).
La colonna sonora è assolutamente adeguata: si tratta di canzoni folk e cantautori messicani che hanno come punto di partenza un quasi-video musicale eseguito dal protagonista nell'intro.
Tutto sommato si tratta di un film che diverte, senza troppe pretese e senza alcun tipo di riflessione.

Nessun commento:

Posta un commento