mercoledì 8 settembre 2010

RE PER UNA NOTTE

Martin Scorsese
1983
Commedia

VOTO 7.5






La strada per il successo è lunga e lastricata di insuccessi, per cui pochi riescono nell’intento di diventare qualcuno. Sembra essere diverso per Rupert Pumpkin (Robert DeNiro), aspirante comico che per puro caso si imbatte in Jerry Landfield, presentatore di successo in un noto show televisivo americano, domandandogli la sua attenzione per i suoi lavori. Rupert avrebbe registrato e consegnato l’audiocassetta con il suo monologo nello studio del sig Landfield. Durante la registrazione vediamo una splendida scena in cui DeNiro esegue il suo monologo di fronte ad una gigantesca fotografia di un pubblico in bianco e nero incollata alla parete e, mentre la mdp indietreggia inquadrando le spalle di DeNiro di fronte all’immagine, un suono di risate lentamente copre la voce di Rupert. Assistiamo, poi, a Landfield che si congratula con Pumpkin e sostiene che si trattava di un monologo geniale. Si tratta però della fantasia di Pumpkin, la reltà era ben diversa: l'audiocassetta era stata sommariamente esaminata dalla segretaria di Jerry, la quale sosteneva che il monologo non fosse adatto allo show. Dopo altre scene di fantasia della mente di Rupert assistiamo ai suoi numerosi tentativi di entrare a far parte dello show.

Riuscirà nel suo intento solo dopo aver rapito Landfield ed aver costretto il produttore ed i membri dello staff, sotto l'occhio vigile della polizia, a farlo esibire. Lo spettacolo avrà un ascolto da record da parte di 87 milioni di famiglie, mentre Rupert sconterà 2 anni di carcere e scriverà un libro. Dopo la sua scarcerazione assistiamo all'inizio della sua carriera.

Il film mostra il forte contrasto tra sogno e realtà usando un tono comico e leggero. Le scene si susseguono velocemente in modo ironico; splendida è la telefonata di Landfield al produttore, sotto la minaccia della pistola giocattolo della folle complice di Rupert, mentre quest'ultimo regge e fa scorrere i fogli che, a mo' di gobbo suggeriscono a Jerry le frasi da dire al produttore, sono strapieni di errori grammaticali, sono invertite o in ordine sbagliato, costringendo Langfield ad interrompersi continuamente.

Il regista si sofferma anche sul peso della fama, nella scena in cui Landfield esce dallo studio e cammina per le strade ed incontra una donna anziana che chiede gentilmente a Jerry di parlare al telefono con il nipote e, al suo rifiuto lo insulta e gli augura "che ti venga un cancro".

La regia è ottima, quasi tutte le scene sono girate di giorno e, il divertente monologo di Rupert viene improvvisamente tagliato e mostrato solo 5 minuti dopo nella televisione di un bar. Il tutto è girato nella splendida New York di DeNiro.

Come sempre il poliedrico Robert riesce ad intrattenerci, in un ruolo insolito, con una bizzarra capigliatura e baffetti (la tipica raffigurazione del comico anni 50-60). E' divertente e spiccato e, da come vengono mostrate le scene, sembra essere l'unico dotato di senso dell'umorisomo e capace di ridere (oltre al pubblico che non viene mai inquadrato).

Un ottimo film.

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